sabato 4 settembre 2010

Una bella mostra


Bentrovati!


Ogni tanto amo visitare musei e luoghi d'arte.
Qualche tempo fa mi sono recata in Via Palestro 14 a vedere una mostra che ho gradito particolarmente, tanto da dedicarle una poesia , perciò ve ne consiglio la visione.
Intanto vi lascio questi miei versi che, spero, vi incuriosiranno ulteriormente.

Al P.A.C. (25.8.2010)

Giunto sull’acciottolato,
il Buddah una sua mano si è dimenticato…
è bronzea e con un simbolo impresso sul palmo
così maestosa che anche il più nervoso rende calmo..
esprime con efficacia la sua imponenza
e la quiete intorno, un abnorme e satura coscienza.

A sinistra del cortile
Un’opera famosa e per nulla vile
In confronto alla precedente
a riprodurre un suono che nessuno sente:
del silenzio la metafora,
colto un istante prima del colpo , in un' afona
presenza sia dell’uomo che della campana:il sacro strumento.
Ancora quell’ assenza immensa di suono io sento!

All’interno una scultura che non perdura
di un dio sbrecciato e macilento
sensibile alle più piccole scosse o folate di vento
ma assemblato con magistral cura.

La dedizione di Zhang Huian all’arte più originale
si vede e nota in particolare
per quanto riguarda l’uso dell'incenso la cenere
in sculture di consistenza “assai tenere”.
Esigua, cedevole
e di forma continuamente mutevole
ogni opera scultorea
è assolutamente non marmorea!

Piccoli insetti su tele color panna
cantano al dio il loro Osanna
semplicemente per la loro esistenza
ed alla Natura di cui non si può concepir l’assenza.

Un altro Buddah più piccolo in acciaio
lancia all’ Immenso il suo statuario laio*
che non è però un urlo di dolore
ma una consapevolezza del valore
del senso della vita
che nel tempo regna infinita!

Impresso nel polistirolo : un volto
fissato ed avvolto
nei lineamenti con una pelle di vacca..
e la nostra mente attracca
come una nave al “porto del mistero”
delle circonvoluzioni di questo artista, originale davvero!

Per gli scatti criptici, poi
di meraviglia e stupore non puoi
che riempirti l’anima ed il cuore.
E il silenzio diventa muto rumore
rappresentato ancora e colto
dal suo viso dipinto mediante ideogrammi
ed al fruitore , di nuovo, vòlto
ed al mondo a manifestare
la solitudine dell’Uomo ed i drammi
dell’esprimersi e non riuscire a comunicare.

Varie cose io qui ometto
ma rimangono nel mio petto!
Comunque questa esposizione
nella mia anima e nella mia ragione
sempre il ricordo rimarrà
piacevole e gradita!

Dell’universo la caducità
la consapevolezza e la memoria non sarà sopita
ma il pensiero non sarà negativo.
La morte è qualcosa di vivo!
Tanto che la cenere si può trasformare
persino in un opera significativa e bella da ammirare!


*laio : licenza poetica dell'autrice, significa "lamento"


Grazie dell'attenzione !

Alla prossima...vale!