venerdì 1 giugno 2012

Mostra al Castello




Bentrovati!

Recentemente mi sono recata ad un'esposizione al Castello Sforzesco incuriosita dalle varie pubblicità sia metropolitane che sui giornali.Nella sala del Tesoro erano collocate delle opere del Bramantino (1465-1530), mentre nella sala della Balla ,vi erano anche degli arazzi (fantastici!) ,connessi all'artista che ne disegnò i cartoni preparatori.
Il dipinto che più mi ha interessato e colpito ,è stato il Trittico di S. Michele il quale non è più trittico: vi è rimasta solo la parte centrale,significativa ugualmente.  Mi ha evocato un raccontino ironico/surrealista  che vi propongo.

BARTOLOMEO ED IL TRITTICO DI S.MICHELE      28 maggio 2012

Tutto iniziò con una grande frittura di rane , catturate negli stagni di Cernusco sul Naviglio, ed
abbondantemente innaffiate da succo di limone.
Dopo l’enorme abbuffata, Bartolomeo Suardi ,pittore ed architetto detto il Bramantino, si addormentò soddisfatto e satollo.     Subito dopo un sogno lo colse.  Si trovava nel refettorio di Santa Maria delle Grazie (ovviamente a Milano) dove vide un cinese con fotocamera digitale che lo guardava di sottecchi . In realtà osservava un affresco che anche l’artista aveva colpito.   Bartolomeo chiese allo straniero che cosa raffigurasse ed egli gli rispose .-The Last Supper!- Il Suardi era in crisi. Per fortuna un custode lì presente , anch’esso poco avvezzo alle lingue, azzardò una traduzione. - Mah,sì! Non  lo sa?"Last "come il detersivo per i piatti al limone e "Supper" come la zuppa ; non vede che sono a tavola?-  In quel momento si risvegliò e gli venne in mente una splendida ispirazione : gli sovvenne l’immagine di una rana enorme ,morta e coricata sulla schiena che gli richiamò alla mente,come in una metafora, subito il Diavolo ,sconfitto finalmente !
Ringraziò la Madonna di aver digerito la splendida ma pericolosa mangiata. (A quei tempi si poteva morire per poco!) e l’immaginò attorniata da angeli.
Decise perciò di iniziare un quadro: “ Madonna con il Bambino tra S:Ambrogio e Michele Arcangelo”.
Sceso dal giaciglio e recatosi nel suo studio, in preda all’estro artistico, cominciò subito a sbriciolare ed amalgamare della pietra turchese per dipingere il cielo attorno agli angeli.   Erano senza ali, cosa stupefacente, vista alla luce della nostra iconografia!  Lo potremmo definire all’avanguardia : infatti ora si usa nei telefilm che “gli angeli bianchi”ed i demoni,siano privi di ali e chi produce questi serial crede di essere così moderno!   Impressionante anche S.Michele arcangelo che è raffigurato con un Big Jim ed una Barbie in mano verso il quali , Gesù bambino,entusiasmato dalla nuova trovata, tende le manine verso i nuovi giocattoli inventati testè dall’amico!   La Mamma ,più concreta e mascolina, regge il vincastro: bastone di salice incurvato alla sommità che serve al pastore sia per difendere sé stesso che il gregge. Severa, lo porge a S:Ambrogio per ricordargli le sue responsabilità.  Sembra dichiarare al Vescovo- L’hai voluta la Santità? Adesso…pedala!-    Egli ha dimenticato la Tiara sul gradino del trono,l’ha tolta per il caldo o per  divina umiltà? A destra di Maria ecco l’effige di Satana sbaragliato :una gigantesca rana stecchita a terra.   A sinistra invece rappresentò il custode del sogno supino, completamente nudo ed anch’egli defunto.        Equilibrava in tal modo , la struttura prospettica della composizione.
Terminata la tela,4 anni dopo, si trovava a  Roma , dove aveva dipinto un cavallo alato che una bella dama gli commissionò. Esso però , dato l’amore da cui era scaturito, si incarnò in una bellissima candida puledra alata !
Altro che Dorian Gray !   La cavalla scalpitante gli permise di tornare senza pagare il volo, a Milano.
Montatala ritornò nella città lombarda in questo incredibile modo.   Passò anche per le Alpi Apuane per salutare dall’alto ,con uno sfottò ,il Michelangelo che ,nella Cava di Carrara  sceglieva il blocco di marmo che più gli aggradava.    Richiamò la sua attenzione con superbia ,fischiando tra le nubi,ma il Bonarroti , occupato nella coscienziosa e complicata ,ricerca non se ne accorse.
Un occasione fallita ,e soprattutto mai più ripetibile perché il destriero ,giunti a destinazione, si polverizzò in una nuvola di marmo sbriciolato con un dolente nitrito.  Era molto dispiaciuto tanto più che si sentiva , lì sospeso nell’ aria, un po’ Leonardo ,il quale, Bartolomeo sapeva, stava studiando ,nientemeno , per la realizzazione del volo umano!
Che fosse tutto frutto di immaginazione?
E’ molto probabile ! L'opera del Trittico di S.Michele, in ogni caso, anche se monco, si può ammirare ancora nei nostri più riforniti musei…    Interpretatelo pure come volete, come ho tentato di fare .
Ho cercato infatti  a modo mio ,molto modestamente , di riprodurre il capolavoro scegliendo l’ironia e la fantasia come pennello e tela!

FINE


Ringrazio della pazienza sperando che sia riuscita con il mio "pizzico di follia" a farvi sorridere almeno un po'!

Di questi tempi ce n'è certamente molto, molto bisogno!

Alla prossima ...vale